Gli uffici della Presidenza e della Dirigenza del Tribunale e il Settore Penale hanno dimora nei tre blocchi della sede di Piazzale Clodio. In particolare, l’edificio A, detto Palazzo Ex-Pretura, è il secondo blocco, mentre l’edificio C, detto Palazzo del Tribunale, è il primo blocco in cui ci si imbatte entrando dall’ingresso principale in via Golametto n°11.
Il Tribunale di Roma tratta una vasta gamma di casi civili e penali, ha giurisdizione su una vasta area geografica che include il territorio della città di Roma e i comuni limitrofi. È stato progettato per ospitare diverse funzioni e uffici necessari per il funzionamento del tribunale. Questi includono aule di udienza, uffici giudiziari, uffici amministrativi, sale di conferenza, archivi e spazi per il personale. Il complesso del Tribunale di Roma è stato progettato, inoltre, per avere un impatto significativo sul paesaggio urbano. La sua imponenza e monumentalità si inseriscono nel contesto di Piazzale Clodio, contribuendo alla definizione dell’identità architettonica della zona.
A seguito dell’analisi storica, il progetto intende raggiungere un duplice risultato: da una parte, salvaguardare le caratteristiche dell’architettura brutalista del Tribunale di Roma, conservando l’immagine originale storica del progetto dell’arch. Perugini; dall’altra, migliorare l’efficienza energetica sostituendo gli infissi esistenti con infissi nuovi con lo stesso disegno e la stessa geometria ma ad alta prestazione energetica e migliorando l’involucro inserendo all’interno delle pareti verticali (facciata) un pannello termicamente isolante di spessore 10 cm. I nuovi infissi mantengono invariati rispetto al progetto originario, la tipologia, le caratteristiche dimensionali dei componenti, le partiture e il cromatismo dei serramenti, non incrementando le dimensioni dei profili dei telai.
Il progetto esecutivo conferma l’obiettivo primario di un efficientamento energetico con l’ottenimento di un risparmio energetico oltre il 20%, oltre all’abbattimento delle emissioni di CO2
Tutto ciò è stato possibile intervenendo sull’’involucro e sullo spostamento dei fan coil da parapetto a controsoffitto. Il progetto assicura per oltre il 70% dei rifiuti di demolizione una attività propedeutica di cernita e preselezione e, quindi, il loro conferimento ad un impianto di recupero autorizzato.